A livello individuale, possiamo adottare molte buone abitudini a casa e sul lavoro. Tuttavia, è importante che anche aziende e fabbriche adottino le stesse buone abitudini e diano il buon esempio.
Prenditi un momento per esaminare o schema seguente, che illustra come la vita utile di un prodotto possa venire estesa da differenti attori economici attraverso il riuso e la rigenerazione, o come un prodotto a fine vita possa essere riutilizzato attraverso il riciclo.
Col riuso/riparazione, a livello di impresa, un’azienda riusa/ripara prodotti fine vita e li restituisce come nuovi ail cliente. Ad esempio, i veicoli vengono smontati, riparati e controllati per estenderne la vita utile, eliminando la necessità di consumare energia e materie prime per produrre nuovi componenti. Tuttavia, ricorda che anche queste operazioni richiedono energia ecc.: occorre tenerne conto. Serbatoi, luci, pannelli degli strumenti, paraurti e altre parti in plastica delle automobili possono essere separate dal veicolo e, se in buono stato, utilizzate nuovamente..
Con la rigenerazione, come abbiamo visto in quest modulo, il prodotto a fine vita viene disassemblato da un’azienda che ci restituirà, alla fine, un prodotto pari al nuovo. L’azienda che si occupa di rigenerazione, acquista prodotti a fine vita da un’impresa, li rigenera e infine li rivede ad altre aziende; ad esempio, le auto vengono smontate separando porte, specchietti, pneumatici ecc., pioi le parti vengono esaminate, riparate e rigenerate per usarle su nuove auto. Ciò significa che la rigenerazione rende utilizzabili più la ungo componenti e materiali, posticipando o evitando l’uso di nuove risorse energetiche e il rilascio di nuove emissioni inquinanti nell’aria o nelle acque. Pertanto, è corretto affermare che la rigenerazione è una buona pratica in un’ottica di economia circolare. Per comprendere meglio come funziona la rigenerazione, ti invitiamo a guardare questo video.
Cos’è la rigenerazione??
Ce lo mostra una ricerca dell’Università di Coventry!
Attraverso il riciclo, sempre a livello aziendale, i prodotti a fine vita vengono riciclati a seconda dei diversi materiali che li compongono, con un approccio basato sulla trasformazione dei materiali. Differisce dalle due strategie sopra descritte perché non estende la vita utile del prodotto, ma dona una nuova forma (uguale o diversa da prima) al materiale che componeva il prodotto, così che venga usato per creare nuovi prodotti. Le bottiglie di plastica possono essere riciclate ricavandone materiale per prodotti tessili, mentre le lattine di alluminio possono essere trasformate in nuove lattine di alluminio più e più volte. Ritorneremo su questi esempi nel prossimo punto.
Ora ragioniamo su queste tre strategie attraverso una versione semplificata del “diagramma a farfalla” della Fondazione Ellen MacArthur, realizzato da Catherine Weetman. Questo diagramma mostra i 3 attori (intesi come gruppi di agenti) che possono dar vita a un flusso circolare di materiali nel sistema economico e i 4 tipi di strategia che possono prevenire, su diversa scala, la perdita di materiali o la dismissione di prodotti tra i rifiuti.
I tre attori che possono dar vita a un flusso circolare di materiali nel sistema economico sono:
I quattro tipi di strategia che possono prevenire, su diversa scala, la perdita di materiali sono:
Riuso, rivendita e condivisione dovrebbero rappresentare la strategia circolare prediletta. Queste tre strategie rappresentano l’opzione più efficiente e mantengono il valore originario del prodotto; l’ultima strategia a cui far ricorso dovrebbe essere il riciclo; se non si può fare altro, un prodotto va riciclato. Il motivo è che le azioni che appaiono più vicine al centro del cerchio donano al prodotto una vita più lunga con minor sforzo, minor consumo di energia e minor produzione di rifiuti.