Per molti dei beni circolanti, il cosiddetto “ciclo di vita del prodotto”, ossia il periodo di tempo dopo il quale le quantità vendute di quel prodotto si dimezzano, ha avuto una notevole riduzione negli ultimi decenni, passando da un valore indicativo di circa 20 anni, tipico degli anni Sessanta, a un valore indicativo di soli 5 anni già nei primi anni Novanta.
Questa tendenza alla riduzione continua tuttora. Concretamente, vuol dire per esempio che mentre in passato cambiavamo automobile ogni otto o dieci anni, oggi lo facciamo ogni quattro o cinque anni.
In realtà, i rifiuti possono avere, in tutto o in parte, delle caratteristiche che li rendono adatti al riutilizzo o al riciclo, dopo appropriati trattamenti di purificazione, oppure dopo adattamenti e processi di ripristino di una corretta funzionalità (riparazione o rigenerazione). Nel modulo 3 di questo corso trovate materiale per saperne di più sul riutilizzo, il riciclo e la rigenerazione.
Il caso dei rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (indicati con la sigla WEEE) è particolarmente adatto a far comprendere la situazione. Nei paesi del benessere economico, l’acquisto di nuove apparecchiature elettroniche (un televisore, un telefono cellulare) avviene non per ragioni funzionali, bensì per il continuo lancio sul mercato di nuovi prodotti e nuovi modelli, con prestazioni superiori e quindi più attrattivi per il consumatore. Per tutti noi, questo è esattamente il caso dell’acquisto del nostro ultimo telefono cellulare. Come conseguenza di questo crescente consumismo anche elettronico, noi produciamo sempre più rifiuti, e sempre più pericolosi per l’ambiente.
Per dare una cifra, nel 2016 avevamo prodotto (valore mondiale globale) oltre 2,01 miliardi di tonnellate di rifiuti; ma nel 2050 si stima che la quantità mondiale di rifiuti prodotti sarà di 3,4 miliardi di tonnellate, a causa della crescita della popolazione, della maggiore urbanizzazione, dell’inarrestabile consumismo (stima della Banca Mondiale). Pur rappresentando solo un sesto della popolazione mondiale (16%), i paesi più ricchi, nel loro insieme, generano oltre un terzo (il 34%) dei rifiuti mondiali (il doppio del loro peso demografico). In sintesi, produciamo ogni anno una quantità davvero incredibile di rifiuti che devono essere trattati. Ecco perché è necessario organizzare appunto un efficiente sistema di trattamento e smaltimento dei rifiuti stessi.
Controllate voi stessi quale è stato il ciclo di vita per alcuni oggetti nella vostra vita, negli ultimi dieci anni (l’automobile, il telefono cellulare, il personal computer, e così via). Notate una riduzione?